Capitolo 16 :: 16. La partenza per Chucandiro

Pubblicato: 09-09-08 - Ultimo aggiornamento: 09-09-08

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Santa Ana Maya, 22 Luglio 1985  

- 16 - LA PARTENZA PER CHUCANDIRO  

Poi disse con gli altri:  

- Ragazzi, ascoltatemi bene! Tutti quanti. - Usando quel tono che riusciva sempre ad attirare l'attenzione di tutti. - Rose Mary ha solo dodici anni e come avrete capito è la figlia di Carlos Hyndman. Ma lei non sa il lavoro che fa suo padre, in realtà. Lui l'ha abbandonata a dei suoi amici, che sono stati decimati dal nostro adorabile Timotsu e dalla sua squadra di teste di cazzo e l'ha letteralmente abbandonata adducendo la scusa che sarebbe dovuto andare a Morelia per lavoro e che sarebbe presto tornato da lei e che, con i soldi guadagnati, avrebbe cercato di creare ad entrambi un futuro. Noi tutti sappiamo benissimo che lavoro faccia Hyndman, ma sua figlia crede che sia solo un commerciante di pietre che luccicano. Lei non sa chi sia veramente suo padre. E noi, n-o-i, cercheremo di farle continuare a credere che suo padre sia una brava persona. Non siamo noi a doverle raccontare la verità su suo padre, poichè, sicuramente, quando sarà il momento lei se ne accorgerà da sola di che razza di persona è Carlos. Niente altro che un cialtrone che vive speculando sulle disgrazie e sulle debolezze degli altri. - E gli altri annuirono col capo, applaudendo il suo discorso, fermi e decisi a mantenere questo segreto ed a non farne parola con la piccola per non ferirla nei suoi sentimenti.  

«...Puoi essere un soldato valido sul campo, ma prima di tutto sei anche un uomo. Ogni uomo è fatto di carne, ragione e sentimento...» Ancora le parole dette da Lincoln che risuonarono nella sua testa confermandogli che forse, la strada che stava intraprendendo era quella giusta.  

Per la salvezza.  

Per non soffrire ancora.  

Per guardare la vita di nuovo con un sorriso accogliendo con benevolenza, forza e coraggio, quello che il destino gli avrebbe voluto riservare.  

Quando una voce molesta, gli diede la sensazione sulla pelle di una leggera ma penetrante orticaria.  

- E per quale motivo stai cercando di proteggerla dalla realtà, caro il nostro paladino dei più deboli e degli orfani di guerra?! - Lo schernì Lizzy, una ragazza poco più grande di lui che si era unita al gruppo dei ribelli da qualche anno.  

Lizzy assomigliava molto a Zoe come carattere solo che era molto più maschiaccio e parlava come una sguaiata scaricatrice di porto, a volte simulando ed idolatrando lo stesso Willy, con il quale era finita più volte a letto insieme. Sembravano che i due, a stronzate, si intendessero pienamente. Erano entrambi amanti del sesso selvaggio e quando non sapevano cosa fare oppure era un periodo di pausa dai bombardamenti, si recavano in un posto imboscato e si montavano come due animali da riproduzione.  

Lizzy, che aveva tre anni in più di Ryo, un giorno gli aveva anche chiesto di andare con lei, ma lui aveva rifiutato con sdegno. Anche perchè, forse, avrebbe fatto un torto a Zoe, visto che lei, Lizzy, non la poteva sopportare: era sgrozza, superficiale e tutto quello che Zoe odiava di una donna. A forza di stare con gli uomini aveva perso la sua femminilità, sempre che l'avesse mai avuta una, gli aveva ripetuto più volte lei.  

"Ryo, ti prego! Quella strega non l'ha mai avuta un po' di femminilità! Nel suo vocabolario sotto alla lettera f, c'è solo la parola figa!?! Se le chiedi che cosa significa femminilità, ti sentirai rispondere se è per caso una cosa che si mangia?!!? Ed il fatto che ti sbavi dietro mi irrita alquanto! Perchè non continua a scoparsi Willy e smette di far avanzare i suoi tentacolini su di te?!!?" Gli aveva detto una volta Zoe.  

- Lizzy, fatti i cazzi tuoi! Continua a scoparti quello sfigato mangiamerda di Willy e non rompermi i coglioni! Se suo padre con lei si comporta bene, tralasciando il fatto che se ne sia andato lasciandola alle cure di quella famiglia che Timotsu ha decimato, perchè dovremmo dirle noi che in realtà suo padre è... - E poi, sentendo le voci di Hannah e Rose Mary che si stavano avvicinando, decise di omettere certe cose per paura che sentissero e così, con sguardo minaccioso verso di lei, aggiunse:  

- Provati solo a farti uscire qualcosa di sconveniente dalla tua bocca larga e vedi se non provvederò io con le mie mani a chiudertela per sempre! - A quel punto, Lincoln lo prese per un braccio e gli disse minaccioso:  

- Ryo, ora piantala! E vatti a preparare. Partiamo fra venti minuti. Kenny ci aspetta a Chucandiro fra cinque giorni. Ci aspetterà fino al tramonto, dopo di che, proseguirà oltre. E noi dobbiamo assolutamente ricongiungerci con lui per rafforzare il nostro esercito. Morelia è una città troppo grande e dispersiva. Dovremo essere in molti ed agire coordinati e tutti insieme. Per cui, non ho alcuna intenzione di continuare a sopportare le vostre risse. Abbiamo un nemico da combattere. C'è già abbastanza guerra nell'aria che non mi sembra il caso di farcela anche tra di noi. Un'altra parola a sproposito da parte di qualsiasi membro del gruppo e gli tiro un piombino in fronte senza pensarci due volte. Sono stato abbastanza chiaro? - Ryo lo guardò intimorito.  

Per quanto adorasse Lincoln a volte gli metteva davvero paura, soprattutto quando posava su di lui quello sguardo di chi presto avrebbe perso la pazienza e non sarebbe tornato più indietro nè sui suoi passi e nemmeno con le buone maniere:  

- Cristallino, Lincoln. Assolutamente cristallino. -  

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